Progetto Donne NMD, l’idea del Centro Clinico NeMO di Roma

Nicoletta Madia, dell’area pediatrica del Centro romano, annuncia una terza edizione degli incontri e dei corsi indirizzati al mondo femminile.

Sonia, 19 anni, ha partecipato al Progetto Donne NMD del Centro Clinico Nemo
Sonia

«Che siamo donne, non dobbiamo dimenticarlo». Dimostra determinazione e consapevolezza ferree Sonia, casertana, 19 anni, con una vita piena di interessi, sogni e ambizioni. «Mi ha fermata solo il lockdown, dopodiché le mie giornate sono tornate ad essere frenetiche».

C’è lo studio di economia aziendale all’università di Capua, poi il nuoto praticato sin da piccola, e la fisioterapia, gli amici, ma soprattutto la passione per la vita. E dall’inizio del 2020 anche l’esperienza presso i laboratori e le iniziative di Donne NMD, il progetto di formazione promosso dal Centro Clinico Nemo di Roma.

«L’idea è nata due anni fa» racconta Nicoletta Madia, progettista e comunicatrice per l’area pediatrica del Centro Clinico, in collaborazione con l’ospedale Gemelli di Roma. «Complice in qualche modo anche la pandemia - sottolinea Madia - abbiamo preso coscienza della necessità di offrire all’universo femminile, composto da mamme che si occupano dei figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne, distrofia muscolare di Becker o atrofia muscolare spinale e da giovani ragazze con le stesse patologie, non solo uno strumento di aggiornamento su attenzione e sostegno dei propri figli o della propria persona, ma anche un appoggio funzionale e psicologico per rafforzare la consapevolezza di quanto essere donne sia un valore da enfatizzare».

I corsi e gli incontri del progetto Donne NMD sono partiti proprio in corrispondenza del primo lockdown, e hanno consegnato a mamme e giovani ragazze l’occasione di mantenere un contatto costante tra loro e con il Centro. «Se è vero che le mamme avevano bisogno di ricevere formazione e informazioni per affrontare più agevolmente ed efficacemente l’assistenza dei propri figli e figlie - spiega Madia - è emersa con altrettanto vigore l’esigenza, per loro, di recuperare cura e attenzione per loro stesse e per la propria identità femminile, spesso soverchiata dalle incombenze di una quotidianità sicuramente non semplice. Con un termine forse inflazionato, diremmo che abbiamo puntato sull’“empowerment” delle nostre amiche».

Alle ragazze più giovani sono stati dedicati momenti di formazione che hanno spaziato dall’approfondimento legato alla gestione della propria condizione personale per passare a temi come la sessualità, la maternità, l’attività sportiva, e ancora fotografia e scrittura.

«È stata un’esperienza forte ed entusiasmante, e non solo per il programma formativo ricevuto, che nel mio caso è iniziato attraverso un’esperienza di scuola-lavoro con il Centro Nemo, ma anche per il network di nuove amicizie e passioni nate proprio da questa bellissima avventura» racconta Sonia che ha partecipato a entrambe le edizioni del programma di incontri, molti dei quali si sono svolti in remoto per le restrizioni legate all’emergenza sanitaria.

«Io vivo in un piccolo centro, San Nicola la Strada, dove le occasioni di condivisione con persone che presentano la mia stessa condizione non sono moltissime. Grazie a questo programma - continua Sonia - ho avuto l’occasione di essere coinvolta in iniziative formative molto interessanti e anche di creare una nuova rete di conoscenze che ancora oggi conservo e alimento soprattutto attraverso un profilo Instagram che abbiamo voluto attivare».

Per Sonia, inoltre, l’esperienza è valsa anche una scelta fondamentale per il proprio futuro: «Grazie all’incontro con Nicoletta e la soddisfazione ricevuta dalla partecipazione al programma di incontri di Donne NMD ho capito che un giorno avrei voluto essere io stessa a elaborare progetti simili, ed è per questo motivo che ho deciso di intraprendere gli studi in Economia Aziendale». 

Il grande riscontro raccolto dal progetto e l’estesa partecipazione, che ha raggiunto il numero record di 300 donne, ha dato la possibilità al Centro Nemo di beneficiare di un osservatorio privilegiato proprio su questa eterogenea galassia rosa. «Il programma, che avrà sicuramente anche una terza edizione, ha previsto anche momenti di scambio di esperienza tra le mamme e le ragazze, con momenti di training condiviso. Ma soprattutto - conclude Nicoletta Madia - la vasta audience aggregata ci consentirà, in prospettiva, di scattare una fotografia sufficientemente chiara e attendibile, attraverso un forum e un progetto di ricerca, di un universo tanto variegato quanto brillante e desideroso di emergere».  

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